L'abbiamo occupato, impiegato, talvolta devastato, quasi sempre modificato, modellato prima ad interesse delle nostre bocche, poi delle nostre tasche, quasi mai del nostro cuore. Il paesaggio che abbiamo ricevuto in dote dai nostri padri lo abbiamo plasmato più massicciamente negli ultimi cinquant'anni che nei precedenti tre millenni, confondendo sovente la ricerca del benessere con quella dello stare bene.
Qui l'immagine panoramica di Boccaleone negli anni in cui la grande cementificazione era appena iniziata e l'occhio si perdeva ancora nell'immensità dei prati e delle coltivazioni, con un riguardo speciale per le aree di svago, di gioco. Possa la saggezza dell'uomo ricondurlo nel solco del rispetto dell'ambiente e della bellezza, che non conosce recinti ma soltanto orizzonti. Così sia.