Danza sul ghiaccio

Potevano accontentarsi di mettersi i pattini ai piedi e via, scivolare sulla superficie del lago divenuta ghiacciata.
No. Invece no. Il lago d'Endine con il gelo muta il paesaggio, trasformandone la sua stessa essenza e diventando altro: un tempo sospeso, un prodigio della natura, una meraviglia, un incanto, una fiaba, persino una danza.
Sì, una danza, e allora eccoli qua, cinque personaggi in cerca di autore ma non di buonumore, braccia intrecciate e corpi che sgambettano, come in un musical di Broadway, un colossal di Hollywood degli anni Trenta ("Follie d'inverno" per l'esattezza, il sesto dei dieci film che definirono la leggenda di Ginger Rogers e Fred Astaire, facendo sognare mezzo mondo e prima ancora tutta l'America).
Guardando loro, agghindati da perfetti gentiluomini e gentildonne sportive di quel tempo, ricordiamo come su quel fazzoletto d'acqua gelata si sia sempre pattinato e che ciò che distingue la nostra con la loro epoca è semmai lo stile, il garbo, la grazia.
Signori si nasce - avrebbe commentato Totò - e loro, modestamente, "lo nacquero".

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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