Se date un'occhiata a Bergamo dall'alto e pure dal basso, non potrà
sfuggirvi già alla prima occhiata una presenza massiccia di campanili e
sagome di chiesa.
Una città devota, potremmo tranquillamente
definirla così, soprattutto per quanto riguarda le vestigia di un
passato che s'è tramandato a noi, integro, almeno nell'architettura.
Quasi integro. Ci sono infatti frammenti di città che in anni né remoti
né recenti hanno cambiato pelle, oltre all'anima. La piazzetta di Santo
Spirito, qui immortalata nel 1915, è
una di questi luoghi, con in primo piano la chiesa della Santissima
Trinità, demolita un paio di anni dopo questo scatto.
"Sono molto
poche le notizie riguardo a questa chiesa - leggiamo nel commento
lasciato su Storylab da Roberto Brugali - Ignota risulta la data di
fondazione, la struttura aveva un portichetto esterno e tre cappelle
all'interno. Il suo campanile terminava a cipolla. Nel 1586 venne
fondata in questa chiesa la Confraternita della Santissima Trinità
conosciuta anche come quella dei Disciplini Rossi, per il colore della
veste indossata. La confraternita aveva la sede in una stanza ricavata
al piano superiore della chiesa, la quale poi venne trasformata in
edificio scolastico nel 1806, con l'avvento dei francesi a Bergamo.
Venne demolita nel 1917 e al suo posto costruito un edificio con una
banca".
P.S. Il finale della vicenda può essere liberamente
interpretato a immagine e somiglianza di quanto accaduto non soltanto
alle mura, ma nella città più viva, quella fatta di persone, di esseri
umani, di popolo. Il passaggio da una dimensione spirituale,
contemplativa (quella delle chiese) ad una più spiccia, concreta,
materialista (quella delle banche).
Chi ha cuore per intendere, intenda.