Gente di montagna

Gente di montagna. Grandi lavoratori che hanno saputo convivere con l’asprezza del proprio territorio. Uomini testardi e tenaci, fieri e appassionati i bergamaschi dell’Alta Valle Seriana, una terra tanto dura quanto di una bellezza prodigiosa. Un mondo differente dal resto della valle più vicina a Bergamo: le sue barriere fisiche l’hanno resa più impermeabile ai cambiamenti e ne hanno custodito un intero patrimonio culturale fatto di tradizioni, costumi, riti e mestieri.

Ardesio da anni è alla riscoperta di questa inestimabile ricchezza e l’intera sua comunità si prodiga per tenere in vita la propria storia. Famoso soprattutto per il suo Santuario della Madonna delle Grazie, che ancora oggi attira in paese moltissimi pellegrini, è proprio il senso di comunità che contraddistingue questo paese. E questa splendida fotografia raccolta da Storylab, che ritrae un gruppo di boscaioli ardesiani degli anni Cinquanta, sembrava che meglio di altre potesse raccontarlo. Il boscaiolo era infatti l’espressione dell’anima della comunità: ad Ardesio, paese coperto in buona parte da boschi di abeti, intere contrade vivevano del bosco, una vera “miniera verde”. Molti erano anche i boscaioli che lasciavano il paese per lavorare in Francia e in Svizzera, manodopera esperta altamente richiesta dagli imprenditori d’Oltralpe.

Accanto ai taglialegna ruotavano poi numerosi altre figure legate al bosco. C’erano i carbonai, che attraverso l’antico “rito del poiàt” trasformavano la legna in carbone (poiàt in dialetto era il nome del cumulo di legna e terra necessario per il procedimento). L’operazione poteva durare fino a venti giorni, durante i quali la catasta di legna doveva essere sorvegliata giorno e notte, e solo la grande esperienza nel controllo della combustione permetteva il successo della trasformazione. Al trasporto del carbone pensavano poi i portì, donne e ragazzi che si caricavano sulle spalle grossi sacchi anche del peso di un quintale. Un altro mestiere era quello del rasì, colui che si occupava della produzione e lavorazione della resina destinata alla preparazione di prodotti medicinali e colle.

A testimonianza dell’importanza del bosco per l’economia e la vita degli abitanti del territorio, in località Valcanale si può trovare ancora la Rasga del Tönöla, un edificio probabilmente già attivo dal XV secolo, usato per la preparazione del legname da costruzione. Una vera e propria antica segheria alimentata ad acqua, esemplare rarissimo in tutta la provincia. 

Gente di montagna, decisa a ricordare ciò che è stata. Proprio come Storylab, che ogni giorno cerca di conservare memoria delle nostre radici, trasformando le immagini in storia.

Fiorenza
Fiorenza Legrenzi

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