I simboli del Natale bergamasco

Non è Natale a Bergamo senza la Capanna sul Sentierone. Può essere rinnovata nell'aspetto e nella forma, ma da oltre sessant'anni viene posizionata nello stesso punto, nel cuore della città, i primi giorni di dicembre, legando i bergamaschi ad una tradizione ormai entrata nella storia. Un simbolo del Natale che ancora oggi crea meraviglia nei più piccoli e rievoca dolci ricordi negli adulti, che con quella capannina sono cresciuti, vedendola apparire e scomparire anno dopo anno. 

Una tradizione iniziata nel 1951 per volere di Monsignor Andrea Spada, storico direttore de «L'Eco di Bergamo», perché la città in festa si ricordasse dei bambini più poveri. Davanti alla capanna troneggia infatti fin dalla sua istituzione un grande salvadanaio con un appello ad aiutare i «bambini più soli», dove raccogliere le offerte dei generosi cittadini. I progetti solidali che sono stati finanziati negli anni sono stati molti e la finalità benefica continua a contraddistinguere la sua presenza.

Da sessant'anni la Capanna scandisce il tempo delle festività natalizie in città: fino al 13 dicembre ospita la statua di Santa Lucia, per lasciare poi il posto alle statue della Madonna e di Giuseppe fino alla Vigilia, quando nella notte viene deposto anche il Bambin Gesù. Il 7 gennaio, come da tradizione per tutti i simboli del Natale, torna a riposare in attesa di ricreare l'anno successivo la stessa magica atmosfera.

Perché negli anni la Capannina ne ha viste di cose, non solo piacevoli: non sono mancati episodi di contestazione, anche dura, nei suoi confronti e atti di vandalismo che l'hanno vista danneggiata o addirittura ridotta in cenere, come è successo negli anni Settanta. Ma immancabilmente ogni anno torna, perché senza di lei il Natale in città non può avere inizio. Ci sono tradizioni che non è facile cancellare, perché sono impresse nel cuore delle persone. Anche Storylab cerca di conservarle, attraverso le immagini, perché continuino a raccontare la nostra storia.