Di Brembate di Sopra o di Ponte San Pietro? La questione ha caratterizzato la storia del campo di aviazione che occupava i territori dei due Comuni fin dalla sua origine e la contesa si è placata solo sul finire degli anni Venti, quando i due Comuni sono stati accorpati. Alla storia, in ogni caso, è passato come “il campo di volo di Ponte San Pietro”.
Nato nel 1916 dall'esigenza di difendere il territorio in caso di attacchi aerei, ben presto venne qualificato come “uno dei migliori d'Italia” per la sua posizione strategica. Al termine della prima guerra mondiale qui vi fu installata una delle prime scuole di pilotaggio italiane, famosa già a metà degli anni Venti, divenendo la base operativa della società Airone. Oltre alla scuola di volo, la società era specializzata in fotografie aeree e in progettazione e costruzione di aeroplani sia civili che militari, per i quali occupava una posizione di primo piano nel settore. Il prodotto dell'azienda aeronautica era ricordato per essere «rapido come una freccia, sicuro come la bianca ala del gabbiano che batte e domina l'uragano». Nel 1927 cambiò nome in Cantieri Aeronatici Bergamaschi (CAB) e all'inizio degli anni Trenta confluì nel grande gruppo Caproni, un'azienda di primissimo livello che progettò aerei soprattutto militari fino all'immediato dopoguerra e richiamò a Ponte San Pietro tecnici e osservatori da tutto il mondo.
Tante giornate storiche segnarono il campo di volo. Dal collaudo di modelli militari d'avanguardia, alle “giornate del volo” riservate ai temerari pronti al battesimo dell'aria, dal primo Giro aereo d'Italia (1930) al collaudo del primo paracadute ad apertura automatica da parte del suo geniale inventore bergamasco, Alfredo Ereno (1923).
Di questo importante campo di aviazione e degli avvenimenti che l'hanno segnato si conserva memoria anche grazie alle sue immagini. Storylab le raccoglie e le rende visibili a tutti, perché continuino a dar voce alla nostra storia.