Il grande abbraccio alle Mura

Le Mura Venete. Costruite a metà del 1500 dalla Repubblica di Venezia per arginare gli attacchi nemici e proteggere lo Stato nel suo baluardo più a Ovest, Bergamo. Nate come strumento di chiusura, nel tempo sono però state protagoniste di tutt’altro sentimento. Via la paura, via la diffidenza, le Mura sono diventate strumento di incontro e di apertura, certamente anche per il tesoro che custodivano e custodiscono tutt’ora: Città Alta, borgo di una bellezza disarmante. Ed è così che quell’anello murario di oltre sei chilometri è diventato teatro per eccellenza di splendide passeggiate, suggestivi tramonti e romantici abbracci al calar della sera. Un classico scenario, come illustra questa meravigliosa immagine di una giovane coppia degli Anni Trenta, pubblicata da uno degli amici più fedeli di Storylab, Roberto Brugali. 

A dispetto dell’identikit un po’ comune dei bergamaschi, chiusi, burberi e un po’ “orsi”, le Mura di Città Alta sono sempre state il luogo in cui le loro difese si sono abbassate e non hanno provato imbarazzo nel dimostrare i propri sentimenti più intimi. E allora forse non deve stupire se proprio qui, fra pochissimo, si tenterà di realizzare l’abbraccio più grande del mondo. Quattordicimila persone, tante sono quelle che si sono iscritte all’evento, si sono date appuntamento oggi per battere ben due Guiness World Record: formare l’abbraccio più grande del mondo intorno a un monumento storico e battere il record della staffetta di abbracci più lunga. 

Ma ovviamente non è solo questo. L’abbraccio alle Mura di Città Alta servirà a sostenere la loro candidatura a Patrimonio Unesco e dimostrare il grande affetto che lega i bergamaschi alla loro Città e alle sue bellezze, dall’inestimabile valore artistico e culturale. Sarà una scenografia grandiosa: una cinta muraria fatta di persone che invece di chiudersi al mondo si apriranno in un grande gesto d’amore e riconoscenza. Un gesto, l’abbraccio, di cui mai come ora se ne è sentito così tanto il bisogno.