Il guardiano della città

Al di là del bene e del male, al di là del traffico già caotico di allora, al di là dell'edicola e delle insegne luminose dei giornali ovvero il "breviario laico" dell'epoca (bellissimo leggerle in fila: "L'Eco di Bergamo, La Notte, Il Giorno"), al di là del minuto riparo sulla testa a mo' d'ombrello e della divisa integerrima e dell'elmetto alla Bobby inglese e del fischietto in bocca e di quell'indice proteso ad indicare una direzione, un obiettivo, un punto...
Al di là di tutto questo, stupendo, rimane non il vigile, bensì l'uomo. L'uomo dallo sguardo fiero e intenso e quasi corrucciato, l'uomo con un missione prima ancora che un lavoro, l'uomo dai bei tratti maschi del viso, l'uomo simbolo dell'umanità intera, alle prese con l'assedio delle macchine, l'uomo che pone un'argine al caos, che vuole dare ordine, oltre che un senso, nonostante tutto.
Omaggio dunque a quell'uomo, milite ignoto di un tempo che resta attuale, nonostante sia passato.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

Il vecchio tram

Cuore Nerazzurro

I due ciuchini