Bella è bella sempre, ma d'inverno di più, con la neve e quella strada che taglia la montagna a zig zag e pare uno sfregio, mentre nella realtà è una cicatrice, che unisce terra e cielo. Ganda è più di una frazione di Aviatico, come ci ricorda l'amica Aurora Cantini, che ha il merito di raccontare quei luoghi con puntualità da professore di storia senza rinunciare al talento poetico.
"Oggi Ganda conta circa 9 abitanti - ricorda Aurora - ma il suo massimo numero l'ha raggiunto alla fine del Settecento, quando contava centoquaranta abitanti circa. Ma i nativi sono risaliti a Ganda con sempre assidua presenza, durante tutto l'anno, perché le case di famiglia non sono mai state chiuse. Un momento molto attivo lo si è avuto nel Novecento grazie alla Colonia dello stabilimento tessile Bellora di Gazzaniga, che fino agli anni Sessanta ha ospitato migliaia di bambini; quando non c'era più posto alla Colonia vera e propria i piccini venivano ospitati nelle case delle famiglie, anche offrendo stanze in cui mettere il maggior numero di lettini. Per questo Ganda è sempre stato definito "Il paese dei bambini" , il loro vociare si sentiva (e si sente ancora) da molto lontano, grazie anche all'incredibile acustica che rimbomba lungo tutto il pianoro".
P.S. Per scrivere questo post abbiamo preso a prestito le parole di Aurora poiché di Ganda lei ha scritto quasi tutto. Ad esempio, la prima impressione che ci ha fatto quel grumo di case adagiate sul pianoro è stata quella di un nido. Volevamo dirlo ma ci siamo fermati di colpo: lei lo aveva già scritto. Ecco allora che in assenza di partita ci limitiamo ad ammirare questa foto, gustandocela appieno.