La corriera a cavalli

"Posti otto" si legge in alto, sul fianco. Era la corriera che ancora agli inizi del Novecento portava da Bergamo a San Pellegrino e che aveva ruote di legno e cavalli da traino. Un carro insomma o una diligenza, se preferite, come noi contemporanei la ricordiamo nei libri di storia o nei film sui cow-boy. Nessun motore, nessuna comodità, velocità ridottissima, al tempo stesso niente smog, niente fretta, un modo di viaggiare antico e non immune da fascino. L'impresa di trasporti si chiamava Girardelli e il codice della strada neppure c'era o, se esisteva, non conteneva certo le norme attuali. Tanto che oltre agli otto seduti all'interno molti altri ne approfittavano, salendo sul tetto, accanto al conduttore, come l'immagine che proponiamo oggi ben illustra.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

La città ideale

In fondo agli occhi

Felice (di nome e di fatto) a Bergamo