Due dettagli. Due particolari che sfuggono a molti, non agli occhi di chi carica e di chi commenta le fotografie su Storylab. Prima di indicarli, tuttavia, lasciateci esprimere il primo pensiero che ci è passato per la testa osservando questa immagine di via Arena, a Bergamo, nel mezzo degli anni Cinquanta.
Un pensiero riguardante i due bambini padroni in quel momento della strada, orfana di traffico, auto, moto, biciclette e compagnia varia. Momenti di quiete e a volte pure di noia, che però favorivano la creatività - con poco o nulla si inventava un gioco, un lazzo, una burla - e lo spirito di osservazione, se non proprio di contemplazione, indotto dalle lunghe ore a zonzo, senza impegni o cellulare e computer di sorta.
Due dettagli, dicevamo. Il primo è il vicolo che tra le case si apre sulla destra, guardando la fotografia: "L'inizio del primo pezzo con gradini a passo di mulo della via San Salvatore", spiega Daniele Colombo. Il secondo invece è più romantico, poiché a fare attenzione si scorge il volto di un neonato, con la cuffietta in testa, probabilmente tenuto in braccio dalla mamma o dalla nonna, che osserva dalla finestra ciò che accade nella via.
Quel bimbo è diventato uomo ora e certo non ricorderà ciò che allora vedeva, mentre nulla potrà mai cancellare in lui l'impronta d'amore, di cura, impresso da colei che lo teneva in braccio, affacciandolo al mondo, oltre che da una finestra.