La leggenda dell'Estate di San Martino

Un raggio di sole colpisce l’antica torre dell’orologio, simbolo di Clusone, l’estate è finita da un pezzo e già si avverte quell’aria frizzantina tipica di novembre che fa sentire la nostalgia per la stagione appena passata ma che porta con sé l’attesa di quell’atmosfera fiabesca che si respira a Natale.

Ma oggi non parleremo del Natale, bensì dell’Estate di San Martino che cade proprio l’11 novembre. Secondo la leggenda, durante un giorno freddo e piovoso, Martino di Tours (divenuto poi San Martino) vide per strada un mendicante seminudo e tremante, così, mosso da un sentimento di pietà, decise di donargli metà del suo mantello; improvvisamente il cielo si schiarì e il sole iniziò a scaldare come in estate. Per questo motivo quel periodo di novembre in cui la temperatura si fa più mite è famoso come  Estate di San Martino.

In passato i giorni dell’estate di San Martino erano sentiti come un momento di festa per tutto il popolo: si facevano fiere, venivano rinnovati i contratti agricoli annuali (chi non riusciva ad ottenere il rinnovo doveva traslocare, da qui il detto “fare San Martino”) e si assaggiava il vino nuovo ( da cui deriva il proverbio “a San Martino ogni mosto diventa vino”), una tradizione celebrata anche nella famosa poesia di Carducci San Martino.

Quest’anno l’Estate di San Martino sembra meno mite del solito ma il clima di festa che si respirava in passato viene fatto ugualmente rivivere in diversi comuni della provincia di Bergamo: Alzano Lombardo, Leffe e Clusone. Nella splendida Piazza dell’Orologio di quest’ultimo comune, l’Estate di San Martino si festeggia con due giorni di vino novello e caldarroste, spettacoli e concerti, e visite guidate alla scoperta dei segreti della città, come l’originale meccanismo dell’orologio Fanzago. Quell’orologio che da secoli costituisce l’emblema di Clusone e continua a segnare lo scorrere del tempo collegando il passato con il futuro, la tradizione con l’innovazione.

Sara
Sara Cantatore

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