Una piazza, la fontana circondata da un filare di paracarri in granito,
il campanile, solide case di pietra, montagne brulle e maestose sullo
sfondo, un paio di abeti che spuntano oltre i tetti d'ardesia e un
crocchio di ragazzini, ai margini del selciato, con un uomo anziano che
li osserva.
Un dipinto. Una scena che infonde pace ed armonia anche
soltanto ad osservarla, svelando una serenità d'animo che sempre si
dovrebbe cercare, nel tempo della vacanza, ma raramente si trova.
La piazza Dante di Gromo merita una citazione, pur senza la lirica del
poeta di cui porta il nome, essendo una delle perle della Val Seriana,
tanto che durante il Medioevo quel borgo era soprannominato "la piccola
Toledo", "essendo dotata di numerose fucine, che ne facevano un centro
molto importante per la lavorazione del ferro e la conseguente
realizzazione di armi bianche, alabarde, scudi e corazze". Corazze di
cui ora non c'è bisogno, restando noi "disarmati" di fronte a tanta
semplice armonia, a tanta bellezza.