Questa foto è una sfida, una sfida per trovare ciò che in una foto del genere non si sognerebbe mai di cercare: la bellezza. Può esserci in uno scatto in bianco e nero sbiadito, fatto per giunta dall'alto, inquadrando per lo più prati e un edificio industriale degli anni Cinquanta o Sessanta del secolo scorso? Sì. La nostra risposta è sì: c'è bellezza e pure molta in questa immagine.
C'è bellezza in quel capannone che sembra un enorme "Flauto" del Mulino Bianco, con quella forma arrotondata, assai più accattivante - ammettiamolo - delle strutture attuali, squadrate squadrare, che anche un bimbo delle elementari potrebbe disegnarli.
E c'è bellezza in quel contesto attorno, con gli appezzamenti sterminati e coltivati a essenze differenti, a seconda della stagione, prima che la cementificazione si mangiasse tutto, cancellando insieme ai campi pure memoria e senso della misura.
E c'è bellezza infine nel commento lasciato su Storylab e che in due righe spiega e commuove: "Questa è la leggendaria fonderia F.O.M.M. di Casari Lodovico, ora di proprietà della Brembo S.p.a, io Pedretti Pier Luigi ho lavorato lì per trentacinque anni".