L'album di famiglia

240 cartoline e 366 lettere d’amore. Parola dopo parola, l’inchiostro ha tenuto vivo il sentimento fra Biagio e Mara, costretti alla distanza a causa del lavoro di lui, ufficiale in carriera. Una distanza che, però, non ha fatto che rafforzare una lunga ed intensa storia d’amore. Ce lo racconta la figlia, Maria Grazia, che ha voluto condividere con Storylab i suoi ricordi, a parole e per immagini, per renderci partecipi della bellissima storia dei suoi genitori e poterla nello stesso momento rivivere. Una storia che noi oggi vogliamo cominciare a raccontarvi.

Maria Grazia Punzo, anno 1940, quella corrispondenza l’ha conservata con cura, ma non se l’è mai sentita di leggerne il contenuto per intero, per rispetto verso i suoi genitori. Troppa intimità, parole che era giusto rimanessero riservate solo ai loro destinatari. Quello che ci ha portato in redazione, però, è stata la storia della sua famiglia per immagini, centinaia di fotografie dei genitori, dei parenti, sue e della sorella. Scattate non solo a Bergamo, ma a Napoli, a Roma, a Milano, a Sondrio, a Parma, in Liguria, in Libia… una famiglia con una vita piuttosto movimentata per quei tempi.

Le prime foto dell’album di famiglia ritraggono un simpatico bambino di tre anni in posa di fronte all’obbiettivo nelle situazioni più disparate: vestito da piccolo chef, da moschettiere, da suonatore di tamburello, persino da suora. Era il 1907 e la fotografia non era proprio alla portata di tutti, ma la nonna di Biagio era una contessa proveniente da un’antica famiglia aristocratica napoletana e in quell’ambiente era tradizione fare questo genere di servizio fotografico. Da Napoli si trasferisce con la famiglia prima a Roma e poi, già adolescente, nella bergamasca. Il padre di Biagio, Tommaso Punzo, era giudice e venne trasferito a Mapello nei primi anni Venti. Biagio lo seguì, frequentando prima il Liceo Classico Sarpi a Bergamo e poi l’Accademia militare di Modena.

Mara è nata invece a Nembro, nel 1907, ultima di quattordici figli. Da ragazza si trasferisce a Bergamo, dove comincia a fare l’indossatrice professionista da una certa signora Rizzi, una sarta dalla quale lavorava la sorella Dora. Lo spirito moderno non le mancava e il fisico nemmeno: le bellissime fotografie che ritraggono la madre in splendidi abiti da sera o in sorridenti pose davanti all’obbiettivo non fanno altro che mostrarci il suo incredibile fascino.

Un fascino che non mancò di colpire Biagio. Appena il ragazzo si presentò di fronte al civico 24 di via Angelo Maj, dove abitava allora Mara con le sue sorelle, fu un colpo di fulmine. Era stato il padre che lo aveva spinto a vincere l’insicurezza e ad andare a trovare le signorine Punzo. Tommaso era sicuramente un estimatore delle belle donne e aveva conosciuto una delle sorelle, Sandra. Quando bussò alla porta Mara si trovò di fronte un ragazzo alto e snello, occhi grigio-verdi, capelli biondi e ricci, tutto fiero nei suoi abiti da cadetto. E anche per lei fu amore a prima vista.

Iniziò così il loro lungo fidanzamento, scandito da quelle lettere e cartoline che tennero unito negli anni ciò che i continui spostamenti di Biagio sembravano volessero separare. Due caratteri diametralmente opposti, che parevano essersi scambiati provenienza: lei determinata, sicura di sé, coraggiosa ed esuberante, una donna verace dal carattere napoletano, lui timido e riservato, il vero bergamasco della coppia. Eppure l’equilibrio funzionava e sarebbe stato destinato a durare: era il 15 aprile del 1935 e Mara si apprestava a salire sull’altare vestendo un tailleur bianco. Aveva scelto di sposarsi senza il tipico abito da sposa: una donna moderna anche in un giorno così tradizionale.

Un matrimonio che durò fino al 1972, anno della morte di Biagio. Aveva solo 69 anni quando se ne andò in appena due mesi di malattia, lasciando nuovamente Mara ad attendere il momento di ricongiungersi a lui. Un momento che durò altri trentadue anni: la madre di Maria Grazia morì infatti solamente nel 2004, a 97 anni. Trentadue anni vissuti nel suo ricordo e nel ricordo degli eventi che la legarono a lui: la Guerra in Libia, la nascita delle due figlie, la prigionia del marito in India… ma tutto questo merita un capitolo a parte, che vi racconteremo la prossima volta…

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