Alberi spogli e gente sparuta, in abiti di stoffe pesanti, gonne ampie e nastri, calzoni corti per i bimbi e mantelli, cappelli, per chi li accompagna.
Una foto che è un dipinto e un paesaggio da fare invidia a Cechov, per immortalare una Bergamo pigra e quieta, con i palazzi sullo sfondo e i larghi viali, lisci, senza fronzoli, quasi che l'essenzialità fosse il segreto stesso di tanta bellezza.
Colle Aperto di nome e di fatto, in un angolo di città che nonostante la presenza dell'uomo e le modifiche al paesaggio manteneva un legame forte con la natura, con lo spazio, con la terra intesa come materia. Un'immagine al riparo dalla attuale frenesia di chi attraversa la nostra città o semplicemente ci passa, in un tempo in cui ogni passo è spinto dal tornaconto e dalla fretta.