L'irriconoscibile "Foro Boario"

Ci sono angoli, edifici, piazze, dettagli, che in un secolo sono rimasti identici, impermeabili al tempo e al mutare dei giorni.
Altri invece sono cambiati radicalmente, tanto che di com'erano prima rimane traccia soltanto nei libri o nelle vecchie fotografie, come questa, perché neppure la memoria d'uomo può arrivare.


Un esempio per tutti: il "foro boario", in città bassa. In pratica era il mercato del bestiame, riprendeva il nome di quello dell'antica Roma (in latino: Forum Boarium o Bovarium, era un'area lungo la riva sinistra del fiume Tevere, tra Campidoglio e Aventino) e a Bergamo sorgeva dove attualmente c'è la stazione degli autobus e il piazzale degli Alpini.
Nell'immagine di Giovanni Limonta è riprodotto fedelmente, pur se del Foro Boario vero e proprio manca la parte essenziale, cioè quella dei rumori e degli odori che lo caratterizzavano e per i quali occorre uno sforzo di immaginazione, di incrocio di esperienze sensoriali, senza le quali ogni immagine - pur bella - resta fredda, muta.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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