D'estate, d'inverno, di giorno, di notte, vuota, affollata, con il sole, il vento, la nebbia, la pioggia...
Piazza Vecchia siamo abituati a vederla in molti modi, praticamente tutti. Così però, trasformata in un immenso teatro, con in corso il montaggio delle tribune, è una vera chicca. E in attesa che gli amici appassionati e competenti di Storylab raccontino il perché e il per come di quell'allestimento risalente, ad occhio, agli anni Cinquanta, noi ci accontentiamo di ammirarla per quello che è: un dedalo di assi e travi, con alle spalle l'eleganza possente della Biblioteca Angelo Mai e nel mezzo gli sparuti carpentieri all'opera.
Una provvisorietà, un'eccezionalità che in quel luogo secolare fa ancora più scalpore e meraviglia, ricordandoci quanto può essere ardito l'ingegno dell'uomo, che del bello mai si sazia.