Così deserta no, nonostante domani sia il 25 aprile e molti ne abbiano approfittato per starsene a casa o prendersi qualche giorno da trascorrere in villeggiatura ("in villeggiatura": saranno vent'anni che non usavamo un'espressione simile, mi sa che con la testa siamo in vacanza pure noi). Lo scorcio di una Bergamo così affascina e per certi versi inquieta, somigliando a un paesaggio da film, di quelli che raccontano un'epidemia o un'apocalisse nucleare.
Riprendiamo il filo di pensieri migliori, apprezzando la competenza degli amici di Storylab e in particolare di Roberto Brugali, che sgombra il campo dai dubbi e spiega con perizia quale tratto della città è immortalata: "La via è San Bernardino. Basta semplicemente osservare il primo palazzo a sinistra. Esso ha un terrazzino, una finestra sotto a sinistra con copertura a timpano e il grande balcone più sotto ancora. Tale palazzo esiste ancora oggi e si trova al numero 57-59 di via San Bernardino. Se non basta vi sono anche le quattro porte con arco a tutto sesto a livello strada tutt'ora presenti. Vi è poi quella casa bianca più alta delle altre anch'essa presente oggi. Poi è naturale che i portici in fondo siano quelli di Largo Cinque Vie".