"Che i due descritti di sopra stessero ivi ad aspettar qualcheduno, era cosa troppo evidente; ma quel che più dispiacque a don Abbondio fu il dover accorgersi, per certi atti, che l’aspettato era lui. Perché, al suo apparire, coloro s’eran guardati in viso, alzando la testa, con un movimento dal quale si scorgeva che tutt’e due a un tratto avevan detto: è lui; quello che stava a cavalcioni s’era alzato, tirando la sua gamba sulla strada; l’altro s’era staccato dal muro; e tutt’e due gli s’avviavano incontro...".
La salita immortalata in questa fotografia è quella dello Scorlazzone che porta alla chiesa di San Vigilio a Bergamo, così come la rizzata e il muricciolo tale e quale a quello immaginato dal Manzoni quando al principio de I Promessi Sposi racconta l'incontro dei Bravi con Don Abbondio. E se chiudiamo gli occhi possiamo quasi vederlo, lì, quel prete che tanto assomiglia all'animo pavido di molti di noi, capaci di puntare il dito contro l'assenza di coraggio altrui quanto di volgere lo sguardo altrove quando la paura è la nostra.