Uno scatto che evoca scene passate e onora i prodi camionisti

Ci sono scene in bianco e nero impresse nella memoria, che basta uno scatto per evocarle e riportarci là, sul divano di casa, con acceso il televisore Mivar e un film sul canale nazionale, in prima serata. Si intitolava "Il bestione", lo dirigeva Sergio Corbucci e per attori aveva Marcello Giannini, Dalida Di Lazzaro e quel Michel Constantin che per il ruolo di camionista aveva una faccia perfetta, espressiva. Una pellicola lancinante e amara, ad immagine e somiglianza di quegli anni di cinghia tirata e lotte epocali, tra poveri diavoli, in cui ciascuno perdeva.

La foto di oggi pare figlia di quel lungometraggio, con il protagonista e lunghi chilometri da fare, la meccanica sferragliante del motore, di assi e semiassi, di cabina e cassone. Invece è una storia vera. "La colonna di camion è in attesa di partire per Genova - spiega Annibale Battaglia, che continua - Trasportano casse contenenti sottostazioni elettriche Magrini per perforazioni petrolifere in Patagonia. A sinistra, assiste il signor Tito, proprietario della Trattoria Caffe degli amici", sempre a Colognola.

Onore dunque a quei prodi, che per cercare benessere affidavano ad un camion la propria fortuna, venendo sempre ricompensati, anche se non sempre della stessa moneta per ripagare tutte le preoccupazioni, gli incidenti, i guai incontrati sulle strade di almeno mezza Europa.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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