Tutt’oggi, i Bergamini ed i loro cani, benché parzialmente sostituiti da più comodi trasporti carrali, mantengono, in loco, inalterati ritmi di lavoro e le abitudini di un tempo. Per definizione, consolidata tradizione e conseguente selezione, il Bergamasco deve essere considerato quindi un Bovaro e non un cane da gregge come molti erroneamente pensano; questo fatto non significa che il Bergamasco non sia capace di condurre anche le pecore; tutt’altro, un soggetto addestrato conduce indifferentemente qualunque animale, dalla tipica pecora gigante bergamasca, ai cavalli. Il particolare risulta viceversa molto importante per definire con esattezza il suo standard e le sue dimensioni, sicuramente più importanti di quelle che vengono normalmente attribuite ai cani da gregge. Non dimenticate, inoltre, che la Pecora Gigante Bergamasca era stanziale e non effettuava grandi spostamenti, proprio a causa delle sue grandi dimensioni, che la rendevano molto meno agile rispetto alle pecore transumanti. Dalle pecore i Bergamini ricavavano la lana, ma anche la carne, che debitamente essiccata (detta Bergna) era una componente fondamentale della dieta durante la lunga transumanza, quando non c’era né tempo, né modo di cucinare.