Nel mese di marzo quindi, dalle montagne bergamasche scendevano a valle i “Bergamini”, unico esempio conosciuto in Italia di mandriani transumanti, che coadiuvati dai loro insostituibili cani, raccoglievano mandrie di 6/800 capi, dette anche “Bergamine”, per poi condurle, con un viaggio che durava settimane, sino agli alpeggi dei duemila metri. Ogni anno non era uguale al precedente, si può ben immaginare, ma è facilmente ipotizzabile che ci fosse un rapporto stabile e continuativo fra i vari gruppi di Bergamini ed i proprietari delle stalle, poste prevalentemente nel lodigiano e nel milanese, da ciascuna delle quali ricevevano le mucche in custodia, sino a formare la mandria. I Bergamini erano mandriani transumanti e contoterzisti, proprietari di cani e non di mucche, che non hanno eguali in europa e rappresentano un esempio estremamente tipico della cultura orobica. Si muovevano da soli, accompagnati dal mulo e da due tre cani, ma prevalentemente in comitive organizzate, che potevano contare su tre o quattro Bergamini, un paio di casari, 4/5 muli ed una trentina di cani, per lavorare con centinaia e centinaia di mucche.