Da Cartolina illustrata spedita da Nembro a Bergamo il 20 - V I I - 1942
COMMENTI
Annaluisa Palmirani
29/09/2015 15:52
Come era bella Selvino!
AURORA CANTINI
16/10/2015 18:20
Ho notato la data: 20 luglio 1942. Vuol dire che in quel periodo la Sciesopoli era ancora una colonia estiva per i figli dei gerarchi fascisti. La sua costruzione fu infatti un desiderio delle autorità milanesi del Partito, con l’attivo interessamento del fratello del Duce Benito Mussolini, nell’ambito delle iniziative legate all’ONMI (Organizzazione Nazionale Maternità Infanzia), per offrire ai giovani Balilla e alle piccole Figlie della Lupa la possibilità di respirare aria salubre e fortificare il corpo, la mente e lo spirito tra le selve di uno sperduto villaggio delle montagne bergamasche, da poco collegato alla città attraverso una strada tornanti che si inerpicava dal fondovalle lungo i fianchi delle scoscese montagne. Il Duce e i suoi gerarchi erano saliti fin lassù, per scegliere il luogo più adatto a crescere le nuove generazioni di guerrieri del Regime. E l’aveva trovato, un vasto terreno coperto di prati e boschi, poco sopra la chiesetta della Madonna della Neve. l'edificio era talmente imponente e suggestivo che svettava su tutta la vallata Brembana, offrendo un panorama di cime innevate e rigogliosi boschi da mozzare il respiro. Era visibile perfino dal pianoro lontano del Monte Perello, sul quale stava arroccato il Santuario della Beata Vergine.
Maurizio Lussana
16/10/2015 18:51
...sta raccontando una bella favola, Signora Aurora, non risulta che il Dvce e i suoi Gerarchi siano saliti a Selvino per scegliere la posizione migliore, e il fratello del Dittatore ?..era il Direttore del quotidiano del P.N.F. defunto nei primi anni '30....
Annaluisa Palmirani
17/10/2015 08:40
anche a me piacerebbe sapere dove Aurora ha recuperato le notizie sopra....,molto romanzate.
Arnaldo, il fratello del Duce, morì nel 1931, è vero che ebbe una grande influenza su Benito ma forse non per la Sciesopoli..
La storia della sciesopoli è appena stata ricostruita anche con una mostra in sala Manzù, molto chiara all'inizio, un poco più nebulosa negli ultimi anni di funzionamento.
Negli anni 70, infatti e non è molto menzionato, funzionò come scuola Speciale e vi furono ospitati ,in turni di 3 mesi fanciulli milanesi in età di elementari con famiglie in difficoltà, c'erano suore che gestivano il tutto e la parte scolastica affidata annualmente ad insegnanti elementari provvisti di diploma di specializzazione per alunni subnormali(sul diploma universitario era scritto così!!!) come la sottoscritta, che fece qui le sue prime esperienze di maestra
Ma i bambini erano tutt'altro che da scuola speciale!
AURORA CANTINI
17/10/2015 17:11
In realtà la prima persona in assoluto che avanzò l'idea di una colonia montana fu proprio il giovane fascista Emilio Tonoli (a cui verrà dedicato uno dei padiglioni) il quale nel mrzo del 1922 durante un bivacco propose ai camerati di organizzare per l'estate un campeggio, che si svolse in Val Solda e che venne nominato "Sciesa". Poi Tonoli e il compagno Cesare Melloni caddero in un assalto il 4 agosto del 1922, a 22 e 25 anni, il duce lo definì “L’azione più eroica della vigilia fascista". Si decise di onorare la loro memoria con una colonia alpina e già nel 1927 Franco Cottini fece sorgere il primo padiglione della nuova Sciesopoli di Selvino, Jenner Mataloni compì l'opera. La Sciesopoli fu inaugurata l'11 giugno 1933 e completata con tutti i Padiglioni nel 1934. Uno dei primi padiglioni dopo quello centrale Tonoli Melloni fu proprio il Padiglione Arnaldo in memoria del fratello del duce. Nell’atrio due enormi lastre illustravano i nomi di tutti i benefattori, privati e Associazioni dell’epoca, che contribuirono alle spese per la sua costruzione, tra cui Lo stesso Benito Mussolini. Queste le notizie riportate dal quotidiano "Il Regime fascista" del 13 giugno 1933. Rispondendo alla sua considerazione signor Maurizio c'è sempre stata nel corso di tutti questi 80 anni la voce popolare sull'Altopiano che il discorso inaugurale fosse stato tenuto addirittura dallo stesso Mussolini passata di bocca in bocca nel corso degli anni (l'ho sentito anche io quando ero bambina) Oggi si sa che non salì per il discorso, anche se il giorno dell'inaugurazione saliro più di 1500 persone. Visto però che "La Sciesopoli" fu qualcosa a cui il Partito tenne molto, addirittura con i forti contributi del "Gruppo Sciesa" e la "Fondazione Tonoli-Melloni" non si può escludere che il duce sia salito anche solo una volta nel corso degli anni precedenti a vedere. Certo è che non ci sono documenti attestanti in merito.
AURORA CANTINI
17/10/2015 17:30
Sono molto felice di sapere signora Annalisa che lei ha fatto perte del numeroso gruppo delle "Maestrine" che insegnarono alla Sciespoli negli Anni Settanta, quando venne denominata "Pio Istituto Santa Corona" e poi "Opera Pia Per l’Assistenza Climatica". Alcune di esse, sposate, oggi vivono sull’Altopiano. Tanti sono i ricordi anche da parte degli abitanti, uomini e donne, che hanno lavorato alla Sciesopoli tra gli anni Sessanta e Ottanta, in ogni famiglia c'è qualcuno che se esce il discorso dice "io ero alla Sciesopoli". Non hanno dimenticato i bambini che seguivano e accudivano cercando di ridare loro il sorriso e la gioia dell'infanzia. Sono d'accordo con lei Annalisa sul fatto che è un po' la pagina poco conosciuta della Sciesopoli.
Annaluisa Palmirani
18/10/2015 16:41
ecco, non ricordavo più il nome di allora(Opera pia per ....)ma ricordo benissimo le schiere di bambini che aspettavano nel grande salone in gruppi ordinati,di entrare in classe ,
Le aule erano enormi, buie, avevano finestroni che davano sulla pineta noi eravamo giovani,con poca esperienza e ascoltavamo storie terribili,di bambini che pensavano che il massimo della felicità fosse una normalità comune .
Dico la verità tornavo a casa dai miei bambini e li abbracciavo stretti ;questa esperienza è stata una delle più formative della mia vita, poter incontrare fanciulli così felici di un letto, di un pasto normale, di un'assistenza continua e affettuosa che ti aspettavano contenti di eseguire qualsiasi attività tu proponessi ti ricompensava delle difficoltà nel raggiungere la struttura, del freddo , della tristezza di certe storie.
Peccato che anche questo periodo non sia stato raccontato a dovere, comunque grazie del racconto e dei ricordi.
AURORA CANTINI
19/10/2015 12:16
Cara Annalisa, quello che lei ha scritto trova esatta corrispondenza di emozioni e doloroso affetto per quei bambini senza sorriso anche nelle parole, sempre tanto tanto toccanti, di una delle ex inservienti, la singora Bea, oggi bidella. Sapesse cosa mi raccontava, cosa facevate voi tutte (maestrine, cuoche, inservienti, guardarobiere, lavandaie) per quei bambini che quasi non avevano nemmeno la valigetta, quasi non avevano la biancheria di ricambio.... Salivano a Porta Vicentina a Milano su 4 o 5 pullman, per loro era rinascere. Proprio la signora Bea ha sempre rimarcato in questo periodo di tante iniziative legate alla Sciespoli, di dedicare ANCHE un momento a questa pagina della sua storia. Perché Sciespoli per noi dell'Altopiano NON è solo la colonia fascista, né la colonia ebraica, ma anche la colonia scolastica. Grazie!
AURORA CANTINI
19/10/2015 15:20
Vorrei chederle signora Annaluisa, se posso trascrivere questa sua testimonianza da unire, con il suo nome, alle tante altre che raccontano tutta la lunga ed epica storia della Sciesopoli.
Annaluisa Palmirani
22/10/2015 21:19
Volentieri ,cara Aurora, mi dispiace solo che i miei ricordi siano ormai sfumati dal tempo e dalla vita, mi sono fermata alla Sciesopoli solo un anno era una sede disagiata ma sez'altro ho ricevuto più di quel che ho dato.
Quando ho visitato la mostra alla sala Manzù, ho fatto presente sul registro delle firme che si era dimenticato il periodo relativo all'attività scolastica cosiddetta "speciale", mi piacerebbe quindi molto che venissero ricordate anche le nostre testimonianze.
AURORA CANTINI
23/10/2015 10:39
Infatti stiamo suggerendo affinché le Amministrazioni dei due paesi Aviatico e Selvino organizzino qualcosa, un incontro, per dare "voce" anche alla Sciesopoli degli Anni 50 - 85, visto che molti degli abitnti hanno avuto a che fare con la Sciespoli (non solo alla sua costruzione). Sarebbe bellissimo riunire un po' tutti coloro che hanno lavorato lì, e dare loro la possibilità di raccontare al pubblico le loro storie. Magari anche rintracciando qualcuno dei "bambini" della scuola "speciale". Chissà!
Ho notato la data: 20 luglio 1942. Vuol dire che in quel periodo la Sciesopoli era ancora una colonia estiva per i figli dei gerarchi fascisti. La sua costruzione fu infatti un desiderio delle autorità milanesi del Partito, con l’attivo interessamento del fratello del Duce Benito Mussolini, nell’ambito delle iniziative legate all’ONMI (Organizzazione Nazionale Maternità Infanzia), per offrire ai giovani Balilla e alle piccole Figlie della Lupa la possibilità di respirare aria salubre e fortificare il corpo, la mente e lo spirito tra le selve di uno sperduto villaggio delle montagne bergamasche, da poco collegato alla città attraverso una strada tornanti che si inerpicava dal fondovalle lungo i fianchi delle scoscese montagne. Il Duce e i suoi gerarchi erano saliti fin lassù, per scegliere il luogo più adatto a crescere le nuove generazioni di guerrieri del Regime. E l’aveva trovato, un vasto terreno coperto di prati e boschi, poco sopra la chiesetta della Madonna della Neve. l'edificio era talmente imponente e suggestivo che svettava su tutta la vallata Brembana, offrendo un panorama di cime innevate e rigogliosi boschi da mozzare il respiro. Era visibile perfino dal pianoro lontano del Monte Perello, sul quale stava arroccato il Santuario della Beata Vergine.
Maurizio Lussana
16/10/2015 18:51
...sta raccontando una bella favola, Signora Aurora, non risulta che il Dvce e i suoi Gerarchi siano saliti a Selvino per scegliere la posizione migliore, e il fratello del Dittatore ?..era il Direttore del quotidiano del P.N.F. defunto nei primi anni '30....
Annaluisa Palmirani
17/10/2015 08:40
anche a me piacerebbe sapere dove Aurora ha recuperato le notizie sopra....,molto romanzate.
Arnaldo, il fratello del Duce, morì nel 1931, è vero che ebbe una grande influenza su Benito ma forse non per la Sciesopoli..
La storia della sciesopoli è appena stata ricostruita anche con una mostra in sala Manzù, molto chiara all'inizio, un poco più nebulosa negli ultimi anni di funzionamento.
Negli anni 70, infatti e non è molto menzionato, funzionò come scuola Speciale e vi furono ospitati ,in turni di 3 mesi fanciulli milanesi in età di elementari con famiglie in difficoltà, c'erano suore che gestivano il tutto e la parte scolastica affidata annualmente ad insegnanti elementari provvisti di diploma di specializzazione per alunni subnormali(sul diploma universitario era scritto così!!!) come la sottoscritta, che fece qui le sue prime esperienze di maestra
Ma i bambini erano tutt'altro che da scuola speciale!
AURORA CANTINI
17/10/2015 17:11
In realtà la prima persona in assoluto che avanzò l'idea di una colonia montana fu proprio il giovane fascista Emilio Tonoli (a cui verrà dedicato uno dei padiglioni) il quale nel mrzo del 1922 durante un bivacco propose ai camerati di organizzare per l'estate un campeggio, che si svolse in Val Solda e che venne nominato "Sciesa". Poi Tonoli e il compagno Cesare Melloni caddero in un assalto il 4 agosto del 1922, a 22 e 25 anni, il duce lo definì “L’azione più eroica della vigilia fascista". Si decise di onorare la loro memoria con una colonia alpina e già nel 1927 Franco Cottini fece sorgere il primo padiglione della nuova Sciesopoli di Selvino, Jenner Mataloni compì l'opera. La Sciesopoli fu inaugurata l'11 giugno 1933 e completata con tutti i Padiglioni nel 1934. Uno dei primi padiglioni dopo quello centrale Tonoli Melloni fu proprio il Padiglione Arnaldo in memoria del fratello del duce. Nell’atrio due enormi lastre illustravano i nomi di tutti i benefattori, privati e Associazioni dell’epoca, che contribuirono alle spese per la sua costruzione, tra cui Lo stesso Benito Mussolini. Queste le notizie riportate dal quotidiano "Il Regime fascista" del 13 giugno 1933. Rispondendo alla sua considerazione signor Maurizio c'è sempre stata nel corso di tutti questi 80 anni la voce popolare sull'Altopiano che il discorso inaugurale fosse stato tenuto addirittura dallo stesso Mussolini passata di bocca in bocca nel corso degli anni (l'ho sentito anche io quando ero bambina) Oggi si sa che non salì per il discorso, anche se il giorno dell'inaugurazione saliro più di 1500 persone. Visto però che "La Sciesopoli" fu qualcosa a cui il Partito tenne molto, addirittura con i forti contributi del "Gruppo Sciesa" e la "Fondazione Tonoli-Melloni" non si può escludere che il duce sia salito anche solo una volta nel corso degli anni precedenti a vedere. Certo è che non ci sono documenti attestanti in merito.
AURORA CANTINI
17/10/2015 17:30
Sono molto felice di sapere signora Annalisa che lei ha fatto perte del numeroso gruppo delle "Maestrine" che insegnarono alla Sciespoli negli Anni Settanta, quando venne denominata "Pio Istituto Santa Corona" e poi "Opera Pia Per l’Assistenza Climatica". Alcune di esse, sposate, oggi vivono sull’Altopiano. Tanti sono i ricordi anche da parte degli abitanti, uomini e donne, che hanno lavorato alla Sciesopoli tra gli anni Sessanta e Ottanta, in ogni famiglia c'è qualcuno che se esce il discorso dice "io ero alla Sciesopoli". Non hanno dimenticato i bambini che seguivano e accudivano cercando di ridare loro il sorriso e la gioia dell'infanzia. Sono d'accordo con lei Annalisa sul fatto che è un po' la pagina poco conosciuta della Sciesopoli.
Annaluisa Palmirani
18/10/2015 16:41
ecco, non ricordavo più il nome di allora(Opera pia per ....)ma ricordo benissimo le schiere di bambini che aspettavano nel grande salone in gruppi ordinati,di entrare in classe ,
Le aule erano enormi, buie, avevano finestroni che davano sulla pineta noi eravamo giovani,con poca esperienza e ascoltavamo storie terribili,di bambini che pensavano che il massimo della felicità fosse una normalità comune .
Dico la verità tornavo a casa dai miei bambini e li abbracciavo stretti ;questa esperienza è stata una delle più formative della mia vita, poter incontrare fanciulli così felici di un letto, di un pasto normale, di un'assistenza continua e affettuosa che ti aspettavano contenti di eseguire qualsiasi attività tu proponessi ti ricompensava delle difficoltà nel raggiungere la struttura, del freddo , della tristezza di certe storie.
Peccato che anche questo periodo non sia stato raccontato a dovere, comunque grazie del racconto e dei ricordi.
AURORA CANTINI
19/10/2015 12:16
Cara Annalisa, quello che lei ha scritto trova esatta corrispondenza di emozioni e doloroso affetto per quei bambini senza sorriso anche nelle parole, sempre tanto tanto toccanti, di una delle ex inservienti, la singora Bea, oggi bidella. Sapesse cosa mi raccontava, cosa facevate voi tutte (maestrine, cuoche, inservienti, guardarobiere, lavandaie) per quei bambini che quasi non avevano nemmeno la valigetta, quasi non avevano la biancheria di ricambio.... Salivano a Porta Vicentina a Milano su 4 o 5 pullman, per loro era rinascere. Proprio la signora Bea ha sempre rimarcato in questo periodo di tante iniziative legate alla Sciespoli, di dedicare ANCHE un momento a questa pagina della sua storia. Perché Sciespoli per noi dell'Altopiano NON è solo la colonia fascista, né la colonia ebraica, ma anche la colonia scolastica. Grazie!
AURORA CANTINI
19/10/2015 15:20
Vorrei chederle signora Annaluisa, se posso trascrivere questa sua testimonianza da unire, con il suo nome, alle tante altre che raccontano tutta la lunga ed epica storia della Sciesopoli.
Annaluisa Palmirani
22/10/2015 21:19
Volentieri ,cara Aurora, mi dispiace solo che i miei ricordi siano ormai sfumati dal tempo e dalla vita, mi sono fermata alla Sciesopoli solo un anno era una sede disagiata ma sez'altro ho ricevuto più di quel che ho dato.
Quando ho visitato la mostra alla sala Manzù, ho fatto presente sul registro delle firme che si era dimenticato il periodo relativo all'attività scolastica cosiddetta "speciale", mi piacerebbe quindi molto che venissero ricordate anche le nostre testimonianze.
AURORA CANTINI
23/10/2015 10:39
Infatti stiamo suggerendo affinché le Amministrazioni dei due paesi Aviatico e Selvino organizzino qualcosa, un incontro, per dare "voce" anche alla Sciesopoli degli Anni 50 - 85, visto che molti degli abitnti hanno avuto a che fare con la Sciespoli (non solo alla sua costruzione). Sarebbe bellissimo riunire un po' tutti coloro che hanno lavorato lì, e dare loro la possibilità di raccontare al pubblico le loro storie. Magari anche rintracciando qualcuno dei "bambini" della scuola "speciale". Chissà!
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