Con grande sorpresa ho riconosciuto in questa fotografia due fratelli compaesani di Amora (Aviatico) amici di famiglia, e ho subito mostrato la fotografia al figlio di uno di essi, quello con il berrettino. E' stato un momento di grande emozione per il mio amico Leandro: ha pochissime foto da giovane di suo papà Luigi "di Cöc" di Amora Bassa e quel berrettino lo ricorda bene, quasi ne sente ancora sulle mani la morbidezza, unita al profumo di fieno del suo papà. Ricorda molto bene anche quel giorno a Serina: il papà e lo zio Doro erano partiti a piedi con la mandria alcuni giorni prima per essere il martedì sul piazzale della Fiera a Serina. Si percorreva il tragitto a tappe e si faceva riposare e brucare la mandria nei vari terreni dopo aver concordato con il proprietario dei pascoli. Accanto al papà Luigi e allo zio c'è un bambino, coetaneo di Leandro e compango di giochi. Era molto attaccato affettuosamente a Doro e a Luigi, soprattutto a Doro, che non essendo sposato stava molti mesi in alpeggio sopra Lizzola e il piccolo Renato, che aveva casa a Clusone, anche lui in quota con il papaà e le mandrie, trascorreva con il signor Doro intere giornate, aiutando nelle incombenze e con gli animali. In occasione della fiera di Serina il ragazzino e il suo papà erano scesi con gli animali fino a Ponte Nossa, poi erano risaliti la Valle del Riso, avevano superato il Passo di Zambla ed erano scesi a Serina, impiegando circa una settimana. Il ragazzino dodicenne era felice della coppa vinta e aveva voluto condividerla con Luigi e con Doro come se fosse il premio più importante della sua vita. I due fratelli bergamini, simbolo di un mondo antico e secolare, non ci sono più: Doro se ne è andato nel 1985 a soli 50 anni, mentre Luigi è scomparso nel 2000. Il piccolo Renato ha formato una famiglia, ma non ha rotto i contatti con l'amico d'infanzia e ogni anno, alla nascita degli agnellini a primavera, si ritrovano nella grande fattoria che l'uomo conduce a Cerete. Ma quest'anno ci sarà una sorpresa: Leandro mostrerà all'ex compagno di giochi questa fotografia preziosa e rara che vorrebbe mettere in una cornice. Un profondo e sincero ringraziamento a Sergio Meli per questa testimonianza che ha fatto felice il mio amico Leandro, la sua mamma Zefira e tutta la sua famiglia. Un tuffo al cuore per tanti ricordi emersi e per quel rimpianto di figlio amato che mai se ne andrà. Grazie!

Che bella storia Aurora! Sono veramente entusiasta di avere, anche se inconsapevolmente, riacceso con questa fotografia tanti ricordi e sentimenti mai sopiti. Questa è la "magia" che può offrirci la tecnologia, sta a noi utilizzarla bene! A presto!

Grazie a te Sergio!!! Questa foto ha fatto il giro del paese in questi giorni! Sapessi che emozione ha provato il mio amico Leandro nel rivedere suo papà e suo zio come li ricordava da bambino! Oltre a non avere quasi per nulla fotografie del padre, questa è ancora più importante perché è l'unica che vede fotografati insieme i due fratelli. La possenza del fisico di montanari, la postura solida e sicura, lo sguardo fisso e deciso, raccontano di uomini (che io stessa ho conosciuto) taciturni, dalla scorza tenace, di poche parole, ma di grande laboriosità. Attaccati alla loro terra fin nel cuore indomito e fiero. non hanno mai svolto altro lavoro che questo: bergamini al monte, contadini alla campagna.

E' vero! In questa foto sembra di leggere tutti gli attributi e le nobili peculiarià che caratterizzavano questi uomini di montagna, caratteristiche che , con le tue parole, hai magnificamente descritto.