Forse c'è un errore!
Questa sembra più via Papa Giovanni XXIII che via Cialdini.
Ermanno Pinotti
06/01/2017 23:08
In effetti è l'attuale via Papa Giovanni XXIII. La foto è stata presa all'altezza dell'ultima curva prima dell'incrocio con via Fermi. Probabilmente è stata scattata dal vecchio mulino Giavazzi che si trovava qui, andato distrutto in un incendio nei primi anni '70.
La torre sullo sfondo è uno dei resti dell'antico centro fortificato di Levate, che si stendeva dalla porta di via Cialdini (attuale incrocio via Cialdini-via Kennedy-via Marconi) all'estremità di via Papa Giovanni XXIII. Ho letto da qualche parte che, secondo alcuni, Levate si trovava sul percorso dell'antica strada celtica che attraversava il Brembo dove adesso c'è il ponte romano di Brembate e arrivava fino a Bergamo.
Valerio Campana
09/01/2017 23:49
A proposito di strade, fino al XIII secolo godeva di una certa importanza una strada che partendo dal territorio dall'allora villaggio di Calve (odierno quartiere di S. Tomaso de' Calvi in Bergamo) si dirigeva a sud raggiungendo Colognola ed inoltrandosi ben oltre, visto che nei documenti dell'epoca è citata proprio come "Viam de Levate". Presumibilmente, essendo tanto Calve quanto Levate aree con una forte presenza di terre in mano al Capitolo cattedrale di S. Alessandro fin dall'alto medioevo, e data l'importanza che questo rivestiva nei nostri territori, il percorso ottenne un certo successo. Decadde poi dal XIV secolo, in parte per la canalizzazione dell'antichissimo torrente Morla (la via rimaneva ad est dell'alveo antico: venuto meno questo, venne meno anche il percorso obbligato e tortuoso che lo costeggiava), in parte per la sempre maggiore importanza che assunse la strada oggi più o meno ricalcata dalla SS42, e per l'importanza sempre maggiore di altri centri abitati. Il toponimo scomparve, per il tratto da Calve a Colognola, già nel corso del XIII secolo, affiancato e poi sostituito da quello di "Valmarina", che ricorda appunto l'alveo ormai asciutto del Morla. Un mozzicone di questo sentiero rimane, poco sopra Colognola, ma in condizioni che vi lascio immaginare, mesto risultato del cinico disinteresse e della famelica speculazione che per decenni hanno massacrato la poesia del nostro territorio, cosa che il Sig. Ermanno ben comprende quando cita il destino del mulino Giavazzi, della cascina Castelli e della porta medievale d'accesso a Levate...
COMMENTI
TOMMASO DAMINELLI
16/05/2016 17:01
Forse c'è un errore!
Questa sembra più via Papa Giovanni XXIII che via Cialdini.
Ermanno Pinotti
06/01/2017 23:08
In effetti è l'attuale via Papa Giovanni XXIII. La foto è stata presa all'altezza dell'ultima curva prima dell'incrocio con via Fermi. Probabilmente è stata scattata dal vecchio mulino Giavazzi che si trovava qui, andato distrutto in un incendio nei primi anni '70.
La torre sullo sfondo è uno dei resti dell'antico centro fortificato di Levate, che si stendeva dalla porta di via Cialdini (attuale incrocio via Cialdini-via Kennedy-via Marconi) all'estremità di via Papa Giovanni XXIII. Ho letto da qualche parte che, secondo alcuni, Levate si trovava sul percorso dell'antica strada celtica che attraversava il Brembo dove adesso c'è il ponte romano di Brembate e arrivava fino a Bergamo.
Valerio Campana
09/01/2017 23:49
A proposito di strade, fino al XIII secolo godeva di una certa importanza una strada che partendo dal territorio dall'allora villaggio di Calve (odierno quartiere di S. Tomaso de' Calvi in Bergamo) si dirigeva a sud raggiungendo Colognola ed inoltrandosi ben oltre, visto che nei documenti dell'epoca è citata proprio come "Viam de Levate". Presumibilmente, essendo tanto Calve quanto Levate aree con una forte presenza di terre in mano al Capitolo cattedrale di S. Alessandro fin dall'alto medioevo, e data l'importanza che questo rivestiva nei nostri territori, il percorso ottenne un certo successo. Decadde poi dal XIV secolo, in parte per la canalizzazione dell'antichissimo torrente Morla (la via rimaneva ad est dell'alveo antico: venuto meno questo, venne meno anche il percorso obbligato e tortuoso che lo costeggiava), in parte per la sempre maggiore importanza che assunse la strada oggi più o meno ricalcata dalla SS42, e per l'importanza sempre maggiore di altri centri abitati. Il toponimo scomparve, per il tratto da Calve a Colognola, già nel corso del XIII secolo, affiancato e poi sostituito da quello di "Valmarina", che ricorda appunto l'alveo ormai asciutto del Morla. Un mozzicone di questo sentiero rimane, poco sopra Colognola, ma in condizioni che vi lascio immaginare, mesto risultato del cinico disinteresse e della famelica speculazione che per decenni hanno massacrato la poesia del nostro territorio, cosa che il Sig. Ermanno ben comprende quando cita il destino del mulino Giavazzi, della cascina Castelli e della porta medievale d'accesso a Levate...
Hai da fare una segnalazione su questa foto ? Inviala da qui
Sei sicuro di voler eliminare questa foto ?
c'è stato un errore nel tentativo di eliminazione, riprova più
tardi
Per procedere devi prima effettuare il login
Hai già un account su L'Eco di Bergamo? Usa il tuo nome utente e password.