Conoscevo la storia della Rumi (le motociclette...), ma ero totalmente all'oscuro di questa antica azienda automobilistica sorta dove ora c'è l'ITIS Paleocapa.
Veramente rimarchevole per la storia della città riportare alla memoria questa avventura imprenditoriale vecchia di oltre cent'anni.
Chi erano i fondatori?
Complimenti al signor Roberto per la pubblicazione delle immagini e al sig. Adriano per gli approfondimenti sull'argomento.
Adriano Rosa
03/04/2016 13:22
Non riesco a trovare il nome del o dei fondatori. Interessante comunque quanto è riportato nel libro "Il Novecento a Bergamo": "L'Esperia sospese l'attività non per difficoltà tecniche e neppure per crisi economica: venne semplicemente incorporata dalla Fiat. Già da un paio d'anni due auto Esperia erano in possesso, regolarmente acquistate, dalla fabbrica torinese, e quei tecnici avevano trovato nei loro congegni 'miracolosi tesori'. Sta di fatto che a Torino si pensò che il modo migliore per sbarazzarsi di un incomodo fosse quello di farselo amico, diventandone il padrone. Un pacchetto azionario, tale che il suo possesso portasse alla maggioranza del capitale sociale, fu pertanto acquistato dal gruppo torinese che guidava le sorti della Fiat. Poi il gioco fu facile. Un'assemblea straordinaria a Bergamo votò la fusione per incorporazione dell'Esperia nella Fiat. E il grande stabilimento di Via Conventino chiuse i battenti." Da ricordare anche che all'Esposizione Mondiale di Parigi del 1905, la vettura Esperia esposta conquistò la Medaglia d'Oro".
24 esemplari furono richiesti dagli Stati Uniti.
Storylab
04/04/2016 09:22
Vi ringraziamo per l'approfondimento!
Riccardo Oliverio
04/04/2016 15:03
Ho letto un divertente romanzo di Claudio Calzana : Esperia appunto, dove , in una storia di fantasia vengono narrate vicende della nostra città , come quella della potente e sportiva Esperia e della permanenza del circo di Buffalo Bill che giunse veramente a Bergamo
Mario Forcella
02/07/2016 10:18
La SAL, acronimo di Società Automobili Lombarda, venne fondata a Bergamo, nel 1905, con lo scopo di produrre omnibus, motori marini e automobili. Per queste ultime venne creato il marchio "Vetture Esperia".
In pochi mesi l'azienda riuscì a presentare i primi autotelai, denominati "20 HP" e "40 HP", dotati di propulsore quadricilindrico in linea da 3.770 cm³.
Nel 1909, per intervenute difficoltà finanziarie, la SAL venne posta in liquidazione ed acquisita dal valente tecnico Giovanni Macagno.
La ragione sociale dell'azienda mutò in "Macagno Giovanni Automobili Licenza Esperia", congiuntamente alla presentazione dei nuovi autotelai "20/24 HP" e "40/50 HP", dotati di motore monoblocco posizionato anteriormente, accensione a magnete "AT" e trasmissione cardanica sulle ruote posteriori.
Le buone caratteristiche tecniche delle vetture, anche dimostrate in alcune gare come la "Padova-Bovolenta", nella quale una "20/24 HP" guidata da Macagno conquistò il primo posto nella III^ categoria, non furono sufficienti a far decollare le vendite. I nuovi modelli "Esperia" non incontrarono il favore degli acquirenti e l'azienda chiuse i battenti nel 1913.
A distanza di un secolo, il complesso immobiliare ove si trovava la fabbrica, ora sede dell'I.T.I.S. "Pietro Paleocapa", viene comunemente chiamato "Esperia".
Mario Forcella
02/07/2016 10:29
Dal libro di Carsana "Esperia".Nella Bergamo d'inizio Novecento, un assortito quartetto di amici lancia una sfida nientemeno che al colonnello William Cody, alias Buffalo Bill, e al suo circo americano, progettando un'ingegnosa quanto redditizia "rivincita". I quattro eroi (o meglio, antieroi) sono: Spiridione Curnis, un atletico ciclista; Romeo Scotti, fotografo; Carlo Milesi, prestinaio in Città alta, e suo fratello Dante, meccanico. Intorno a una mirabolante automobile d'epoca, chiamata Esperia e costruita proprio a Bergamo, si snoda una trama il cui epilogo risulterà imprevedibile, rocambolesco, persino colorato di giallo, con l'ingresso in scena del commissario Berlendis.
Claudio Calzana
21/07/2016 12:18
MI permetto di intervenire in questa bella discussione su Esperia. A mia volta per scrivere il romanzo mi sono documentato parecchio, e quel che scrivo - a parte la data della Padova Bovolenta, che ho modificato per ragioni narrative - è sostanzialmente tutto vero. E' una storia splendida dell'ingegno bergamasco, rispetto alla quale la Fiat non è che si comportò proprio specchiatamente... Non a caso uno dei miei personaggi, Dante Milesi da Borgo Canale, per l'appunto uno dei meccanici della Sal, coi torinesi ha un contenzioso infinito....
Conoscevo la storia della Rumi (le motociclette...), ma ero totalmente all'oscuro di questa antica azienda automobilistica sorta dove ora c'è l'ITIS Paleocapa.
Veramente rimarchevole per la storia della città riportare alla memoria questa avventura imprenditoriale vecchia di oltre cent'anni.
Chi erano i fondatori?
Complimenti al signor Roberto per la pubblicazione delle immagini e al sig. Adriano per gli approfondimenti sull'argomento.
Adriano Rosa
03/04/2016 13:22
Non riesco a trovare il nome del o dei fondatori. Interessante comunque quanto è riportato nel libro "Il Novecento a Bergamo": "L'Esperia sospese l'attività non per difficoltà tecniche e neppure per crisi economica: venne semplicemente incorporata dalla Fiat. Già da un paio d'anni due auto Esperia erano in possesso, regolarmente acquistate, dalla fabbrica torinese, e quei tecnici avevano trovato nei loro congegni 'miracolosi tesori'. Sta di fatto che a Torino si pensò che il modo migliore per sbarazzarsi di un incomodo fosse quello di farselo amico, diventandone il padrone. Un pacchetto azionario, tale che il suo possesso portasse alla maggioranza del capitale sociale, fu pertanto acquistato dal gruppo torinese che guidava le sorti della Fiat. Poi il gioco fu facile. Un'assemblea straordinaria a Bergamo votò la fusione per incorporazione dell'Esperia nella Fiat. E il grande stabilimento di Via Conventino chiuse i battenti." Da ricordare anche che all'Esposizione Mondiale di Parigi del 1905, la vettura Esperia esposta conquistò la Medaglia d'Oro".
24 esemplari furono richiesti dagli Stati Uniti.
Storylab
04/04/2016 09:22
Vi ringraziamo per l'approfondimento!
Riccardo Oliverio
04/04/2016 15:03
Ho letto un divertente romanzo di Claudio Calzana : Esperia appunto, dove , in una storia di fantasia vengono narrate vicende della nostra città , come quella della potente e sportiva Esperia e della permanenza del circo di Buffalo Bill che giunse veramente a Bergamo
Mario Forcella
02/07/2016 10:18
La SAL, acronimo di Società Automobili Lombarda, venne fondata a Bergamo, nel 1905, con lo scopo di produrre omnibus, motori marini e automobili. Per queste ultime venne creato il marchio "Vetture Esperia".
In pochi mesi l'azienda riuscì a presentare i primi autotelai, denominati "20 HP" e "40 HP", dotati di propulsore quadricilindrico in linea da 3.770 cm³.
Nel 1909, per intervenute difficoltà finanziarie, la SAL venne posta in liquidazione ed acquisita dal valente tecnico Giovanni Macagno.
La ragione sociale dell'azienda mutò in "Macagno Giovanni Automobili Licenza Esperia", congiuntamente alla presentazione dei nuovi autotelai "20/24 HP" e "40/50 HP", dotati di motore monoblocco posizionato anteriormente, accensione a magnete "AT" e trasmissione cardanica sulle ruote posteriori.
Le buone caratteristiche tecniche delle vetture, anche dimostrate in alcune gare come la "Padova-Bovolenta", nella quale una "20/24 HP" guidata da Macagno conquistò il primo posto nella III^ categoria, non furono sufficienti a far decollare le vendite. I nuovi modelli "Esperia" non incontrarono il favore degli acquirenti e l'azienda chiuse i battenti nel 1913.
A distanza di un secolo, il complesso immobiliare ove si trovava la fabbrica, ora sede dell'I.T.I.S. "Pietro Paleocapa", viene comunemente chiamato "Esperia".
Mario Forcella
02/07/2016 10:29
Dal libro di Carsana "Esperia".Nella Bergamo d'inizio Novecento, un assortito quartetto di amici lancia una sfida nientemeno che al colonnello William Cody, alias Buffalo Bill, e al suo circo americano, progettando un'ingegnosa quanto redditizia "rivincita". I quattro eroi (o meglio, antieroi) sono: Spiridione Curnis, un atletico ciclista; Romeo Scotti, fotografo; Carlo Milesi, prestinaio in Città alta, e suo fratello Dante, meccanico. Intorno a una mirabolante automobile d'epoca, chiamata Esperia e costruita proprio a Bergamo, si snoda una trama il cui epilogo risulterà imprevedibile, rocambolesco, persino colorato di giallo, con l'ingresso in scena del commissario Berlendis.
Claudio Calzana
21/07/2016 12:18
MI permetto di intervenire in questa bella discussione su Esperia. A mia volta per scrivere il romanzo mi sono documentato parecchio, e quel che scrivo - a parte la data della Padova Bovolenta, che ho modificato per ragioni narrative - è sostanzialmente tutto vero. E' una storia splendida dell'ingegno bergamasco, rispetto alla quale la Fiat non è che si comportò proprio specchiatamente... Non a caso uno dei miei personaggi, Dante Milesi da Borgo Canale, per l'appunto uno dei meccanici della Sal, coi torinesi ha un contenzioso infinito....
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