Tre anni fa, per caso, ho messo i piedi per la prima volta nella "Cà dèl Pèo". In questa antica dimora è nata ed ha vissuto la sua giovinezza la mia nonna materna Ancilla Pacchiana, una discendente della stirpe del leggendario "brigante" brembano Vincenzo Pacchiana, conosciuto con il soprannome "Pacì Paciana".
Il palazzo domina nella storica contrada di Pratogrande. Muri maestri ancora solidi, solai a volta, scale in pietra battuta, vecchie travi in legno di castagno ... che emozione entrare nella casa dei miei avi!
Quando mi sono trovato dinanzi al portone di casa mi è tornata alla mente questa immagine ripresa circa ottant'anni fa; mia nonna Ancilla, la ragazza con la catenina, aveva 24 anni, dietro, al centro della fotografia, il suo amato moroso Barnebì, vicino a lei i suoi genitori e seduta a terra la sorella più giovane.
La sorella Antonia, porta con disinvoltura il cappello, la cravatta e i pantaloni. Tiene tra le dita della mano destra anche anche una sigaretta ... per quei tempi era una ragazza sicuramente emancipata!!
Ol Cinca, un anziano signore del paese, mi raccontò che nello stesso edificio abitavano due signore dal nome Angelica, una di queste era la mia bisnonna. Per distinguerle i compaesani le chiamavano con con dei soprannomi diversi: l'Angéco Żalda e l'Angéco Roha (Angelica Gialla e Angelica Rossa), chissà per quale arcano motivo!
Questa immagine, che conservo con affetto, è un po' sbiadita ma è ancora viva: "Ciò che siamo è ciò che eravamo".