L’apparizione mariana di Basella è la più antica del territorio bergamasco. Avvenne l’8 aprile 1356, quando la Vergine Maria si presentò ad una giovane di quindici anni di nome Marina per confortarla della dolorosa constatazione delle pianticelle bruciate dalla brina, segno della futura carestia.
Il 17 dello stesso mese riapparve, annunciandosi, come Madre di Dio, ad alcuni abitanti della zona e come segno concreto della sua apparizione invitò la popolazione a scavare tra le pietre per trovare i ruderi di un’antichissima chiesa.
I resti vennero ritrovati, perciò si diede subito inizio alla costruzione di una nuova chiesa, i cui lavori terminarono in soli cinque mesi. Dopo circa un secolo, Bartolomeo Colleoni iniziò ad ampliare il Santuario, facendo costruire un Convento che affidò ai Padri Domenicani.
Della Chiesa indicata dalla Madonna è rimasto l’arco in cotto che si trova sulla facciata ed un affresco che raffigura l’apparizione e la visita di Galeazzo II Visconti, presente in fondo alla navata destra.Nel 1460 Bartolomeo Colleoni avviò il restauro e l’ampliamento: prolungò il Santuario di tre navate, incorporando la costruzione preesistente (coro, presbiterio, due altari e un campaniletto); alla facciata fu aggiunto un finestrone rotondo ed elementi decorativi in cotto. La torre campanaria, iniziata nel 1494, venne terminata alla fine dell’Ottocento.
Dopo tre secoli, con la soppressione degli ordini religiosi, i Domenicani furono allontanati e soltanto nel 1920 vi giunsero i padri Passionisti, che diedero vigore al complesso sacro e abbellirono ulteriormente il Santuario.
Così a Luigi Carrara di Bergamo venne affidato il progetto del gruppo scultoreo a ricordo dell’apparizione, composto di tre statue: la Vergine, il Bambino e la fanciulla; esso venne collocato in una nicchia fra le due finestre del coro.
In seguito si svolsero delle ricerche approfondite per individuare il sito preciso dell’apparizione; una volta individuato, la nicchia con le tre statue fu collocata al di sotto del pavimento della Chiesa, di fronte al presbiterio, che per necessità venne innalzato.
L’8 settembre 1921 si incoronò il simulacro della Vergine, alla presenza di tre cardinali e di un giovane prelato, era Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII.
Fu anche eretta una grande cupola con otto imponenti finestre, furono altresì sistemati altari laterali, presbiterio, pavimento. Ulteriori restauri si eseguirono in occasione del sesto centenario dell’apparizione, nel 1956.
COMMENTI
ROBERTO BRUGALI
20/07/2014 21:43
L’apparizione mariana di Basella è la più antica del territorio bergamasco. Avvenne l’8 aprile 1356, quando la Vergine Maria si presentò ad una giovane di quindici anni di nome Marina per confortarla della dolorosa constatazione delle pianticelle bruciate dalla brina, segno della futura carestia.
Il 17 dello stesso mese riapparve, annunciandosi, come Madre di Dio, ad alcuni abitanti della zona e come segno concreto della sua apparizione invitò la popolazione a scavare tra le pietre per trovare i ruderi di un’antichissima chiesa.
I resti vennero ritrovati, perciò si diede subito inizio alla costruzione di una nuova chiesa, i cui lavori terminarono in soli cinque mesi. Dopo circa un secolo, Bartolomeo Colleoni iniziò ad ampliare il Santuario, facendo costruire un Convento che affidò ai Padri Domenicani.
Della Chiesa indicata dalla Madonna è rimasto l’arco in cotto che si trova sulla facciata ed un affresco che raffigura l’apparizione e la visita di Galeazzo II Visconti, presente in fondo alla navata destra.Nel 1460 Bartolomeo Colleoni avviò il restauro e l’ampliamento: prolungò il Santuario di tre navate, incorporando la costruzione preesistente (coro, presbiterio, due altari e un campaniletto); alla facciata fu aggiunto un finestrone rotondo ed elementi decorativi in cotto. La torre campanaria, iniziata nel 1494, venne terminata alla fine dell’Ottocento.
Dopo tre secoli, con la soppressione degli ordini religiosi, i Domenicani furono allontanati e soltanto nel 1920 vi giunsero i padri Passionisti, che diedero vigore al complesso sacro e abbellirono ulteriormente il Santuario.
Così a Luigi Carrara di Bergamo venne affidato il progetto del gruppo scultoreo a ricordo dell’apparizione, composto di tre statue: la Vergine, il Bambino e la fanciulla; esso venne collocato in una nicchia fra le due finestre del coro.
In seguito si svolsero delle ricerche approfondite per individuare il sito preciso dell’apparizione; una volta individuato, la nicchia con le tre statue fu collocata al di sotto del pavimento della Chiesa, di fronte al presbiterio, che per necessità venne innalzato.
L’8 settembre 1921 si incoronò il simulacro della Vergine, alla presenza di tre cardinali e di un giovane prelato, era Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII.
Fu anche eretta una grande cupola con otto imponenti finestre, furono altresì sistemati altari laterali, presbiterio, pavimento. Ulteriori restauri si eseguirono in occasione del sesto centenario dell’apparizione, nel 1956.
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