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Aggiornata 7 anni
COMMENTI
ROBERTO BRUGALI
04/11/2014 14:14
In che via siamo?Grazie
Adriano Rosa
23/12/2014 16:52
Solo una mia ipotesi, ma della quale non sono assolutamente certo. Via Guglielmo d'Alzano in corrispondenza all'incrocio con Via Ghislanzoni.
Un'altra possibilità è che la via fotografata sia Vicolo San Giovanni (di fronte alla Montelungo)
Spero che qualcuno individui con certezza questa Via.
Barbara Savà
24/12/2014 15:20
Potrebbe essere l'inizio di via Quarenghi, ancolo vicolo Bancalegno?
Lucio Paleari
24/12/2014 15:54
Nessuno riesce ad ingrandire la targa di marmo indicante (probabilmente) la via? Qualcuno ha idea a cosa servisse quel...comignolo/ciminiera? (forno, fornace di laterizi, etc.). Si ha notizia di un "catasto" delle cisterne (C) o degli idranti (I) utili a spegnere incendi in tempo di guerra? ...sono solo suggerimenti...
Adriano Rosa
25/12/2014 10:02
Penso di avere infine identificato il luogo.
Qui siamo all'incrocio fra le Vie Bonomelli (verso dx, all'epoca si chiamava Via F. Martinengo Colleoni) ) e Via Quarenghi, di fronte al ponte della ferrovia che porta in Via Don Bosco. Lo slargo a sinistra è dove ora s'innesta Via Simoncini.
In un'altra foto presente su Storylab (http://www.storylab.it/n/foto/2960/via-quarenghi/) è visibile il camino, ed è possibile rilevare la corrispondenza degli edifici.
In un primo tempo fu demolita la parte più esterna del'edificio d'angolo, successivamente tutto l'edificio. Il Capannone che si vede a dx non so quale attività svolgesse. Comunque, dietro al civico 15 di Via Bonomelli restano ancora tracce di quel complesso.
Barbara Savà
25/12/2014 20:38
Bravo Adriano: a parte la vaga sensazione che la foto mi ricordasse via Quarenghi, non sarei mai arrivata alla tua ricostruzione storica, grazie!!!
ROBERTO BRUGALI
26/12/2014 10:56
Grazie di cuore a tutti per l'impegno.Siete come dei segugi che annusata la preda non mollano fino a che non l'hanno trovata.In particolare ringrazio il Sig.Rosa che è riuscito a collocare l'edificio.Cercando in rete ho trovato che all'inizio dell'800 in quel posto esistevano dei molini chiamati Molini Patirazza .Invece a metà dell'800 ai molini venne anche affiancato un opificio per la concia delle pelli(cosi si spiegherebbe la presenza del comignolo Sig Paleari).Tale conceria era di proprietà di un certo Salvi Giovanni .Grazie di nuovo a tutti.
Solo una mia ipotesi, ma della quale non sono assolutamente certo. Via Guglielmo d'Alzano in corrispondenza all'incrocio con Via Ghislanzoni.
Un'altra possibilità è che la via fotografata sia Vicolo San Giovanni (di fronte alla Montelungo)
Spero che qualcuno individui con certezza questa Via.
Barbara Savà
24/12/2014 15:20
Potrebbe essere l'inizio di via Quarenghi, ancolo vicolo Bancalegno?
Lucio Paleari
24/12/2014 15:54
Nessuno riesce ad ingrandire la targa di marmo indicante (probabilmente) la via? Qualcuno ha idea a cosa servisse quel...comignolo/ciminiera? (forno, fornace di laterizi, etc.). Si ha notizia di un "catasto" delle cisterne (C) o degli idranti (I) utili a spegnere incendi in tempo di guerra? ...sono solo suggerimenti...
Adriano Rosa
25/12/2014 10:02
Penso di avere infine identificato il luogo.
Qui siamo all'incrocio fra le Vie Bonomelli (verso dx, all'epoca si chiamava Via F. Martinengo Colleoni) ) e Via Quarenghi, di fronte al ponte della ferrovia che porta in Via Don Bosco. Lo slargo a sinistra è dove ora s'innesta Via Simoncini.
In un'altra foto presente su Storylab (http://www.storylab.it/n/foto/2960/via-quarenghi/) è visibile il camino, ed è possibile rilevare la corrispondenza degli edifici.
In un primo tempo fu demolita la parte più esterna del'edificio d'angolo, successivamente tutto l'edificio. Il Capannone che si vede a dx non so quale attività svolgesse. Comunque, dietro al civico 15 di Via Bonomelli restano ancora tracce di quel complesso.
Barbara Savà
25/12/2014 20:38
Bravo Adriano: a parte la vaga sensazione che la foto mi ricordasse via Quarenghi, non sarei mai arrivata alla tua ricostruzione storica, grazie!!!
ROBERTO BRUGALI
26/12/2014 10:56
Grazie di cuore a tutti per l'impegno.Siete come dei segugi che annusata la preda non mollano fino a che non l'hanno trovata.In particolare ringrazio il Sig.Rosa che è riuscito a collocare l'edificio.Cercando in rete ho trovato che all'inizio dell'800 in quel posto esistevano dei molini chiamati Molini Patirazza .Invece a metà dell'800 ai molini venne anche affiancato un opificio per la concia delle pelli(cosi si spiegherebbe la presenza del comignolo Sig Paleari).Tale conceria era di proprietà di un certo Salvi Giovanni .Grazie di nuovo a tutti.
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