Un dolce giorno di giugno 1966 nel cortile di casa: due sorelline vestite di bianco e i loro giochi più preziosi. La più grandicella, Aurora, ha le trecce appena fatte e stringe con delicatezza la propria bambola dalle gambe tenute insieme con il filo di ferro (un bel lavoro fatto dal papà); la più piccolina, Angela, di un anno, con il suo ricciolo a banana creato con fatica dalla mamma, vorrebbe correre via con il suo triciclo, ma si trattiene perchè la sorella le ha appena sussurrato: "Le tue scarpette bianche si sporcheranno, dai, fai la brava ancora un momentino. Che poi giochiamo insieme."