Architettura
Carvisi di Terno d'isola negli Anni Settanta Dal toponimo Carvisi potremmo cogliere la citazione dialettale di ca visì. In altre parole, località costituita con la stretta vicinanza di cascinali, di case vicine: Ca-r-visì. Diversamente, la voce ladina car (kar), ci porta all'indicazione di luogo ghiaioso. Ma se facciamo riferimento ai toponimi “Carvichos” e “Carvichum”, che abbiamo individuato nel Codice del 1392, o a “Carvisium” nella Visita Cornaro del 1625, da kar e dal latino vicus (villaggio) si ricava il significato di frazione di case costruite in luogo ciottoloso. Infatti, la località Carvisi, che in antichità si estendeva fino a comprendere l’attuale Cabanetti, è collocata ai margini orientali dell’argilloso e improduttivo territorio bedesco, tra il fertile pianalto fluviale ora delineato da Buliga e Dordo; ossia nella regione territoriale dell’alta pianura dell’Isola bergamasca, apparentemente uniforme, piatta, asciutta, ma assai produttiva per un sottosuolo permeabile giacché, appunto, si tratta di luogo ciottoloso
