Il costo del primo Oratorio di Terno d'Isola , al completamento dei lavori, compreso l’arredamento e la recinzione, raggiunge i 31 milioni di lire. Nel 1962, stretto dai debiti, il Prevosto don Giovanni Pesenti si appella al Vescovo per l'autorizzazione di utilizzare i proventi attivi delle varie casse parrocchiali poiché, seppur avendo già sborsato nove milioni di lire, si trova con altro debito di 22 milioni. Mentre don Pesenti sta raschiando il fondo delle autonome casse parrocchiali, come quello delle Quarantore, Confraternite, Cassa dei morti, Cappella don Giuseppe Rota, ecc, il tutto per far fronte al prestito bancario di nove milioni, dalla "Segreteria di Sua Santità Papa Giovanni XXXIII" giunge al vescovo Piazzi una missiva, firmata e datata 3 gennaio 1962, del segretario di stato card Cicognani: "In via del tutto riservata mi pregiò di trasmettere all'Ecc. Vostra Reverendissima, con preghiera di voler assicurare che è pervenuto nelle sue mani, un assegno di 5 milioni. Sua Santità destina tale cospicua offerta al Sacerdote Giovanni Pesenti, Prevosto Vicario Foraneo di Terno d'Isola, per aiutarlo nelle difficoltà che presentemente incontra per proseguire i lavori dell'Oratorio maschile parrocchiale. L'Augusto pontefice accompagna l'offerta con particolare Benedizione Apostolica". Da tale missiva, dopo più di mezzo secolo di rispettata riservatezza, cogliamo l'unità d'intenti tra il papa Giovanni XXIII e l'emerito prevosto Giovanni Pesenti, amici fin dal lontano 1923 nel Seminario Romano. Nel ricordo delle giornate di studio nella Capitale, attraverso il coinvolgimento del Vescovo di Bergamo, il nostro Prevosto ringrazia "La bontà del Santo Padre" poiché "è stata veramente grandissima ed io non so trovare parole per esprimere a Lui la commozione e la gratitudine profonda del mio animo e per interpretare, data la riservatezza suggerita che osserverò fedelmente, anche i sentimenti di questa popolazione. Non ho però tralasciato di mandare al Santo Padre e all'Es.mo Cardinale Segretario di Stato, i miei vivissimi ringraziamenti, così come me li dettava il cuore. La munificenza del Santo Padre mi è giunta in un momento di vera preoccupazione (...)". Papa Giovanni XXIII sapeva per tempo della costruzione dell'Oratorio a Terno d'Isola, poiché era in contatto con don Pesenti: "Sua Santità, vivamente compiacendosi per la provvida impresa del costruendo Oratorio Maschile parrocchiale, di gran cuore invita a Lei ed a quanti ne saranno benefattori una particolare Benedizione Apostolica sui fedeli della Pieve di Terno d'Isola la perenne protezione celeste. Angelo dell'Acqua, Sostituto della Segreteria di Stato di S. Santità. Dal Vaticano, 28 ottobre 1959".